Nozione penale di possesso e detenzione

Nozione penale di possesso e detenzione

Anche con riferimento ai concetti di possesso e detenzione si è molto discusso se, poiché si tratta di concetti di consolidata matrice civilistica, essi continuano a mantenere lo stesso significato anche nel penale, ovvero, assumono un significato diverso basato su autonomi punti di vista penalistici.

In via generale bisogna dire che vige il principio di unità dell’ordinamento giuridico. Da cui discende la presunzione relativa che un medesimo termine possiede sempre lo stesso significato, indipendentemente dalla branca del diritto in cui viene impiegato. Salvo che non sussistono motivi precisi, che inducono a ricercare uno specifico significato penalistico.

In via pratica, invece, nonostante detto principio, la dottrina ha elaborato orientamenti piuttosto estremisti.

Concezione civilistica

Una parte ritiene che la nozione di possesso deve sempre fare, anche all’interno del diritto penale, riferimento alle norme di diritto civile. Si tratta senza dubbio di un orientamento fortemente influenzato dalla concezione sanzionatoria o accessoria del diritto penale.

Questa concezione però dà luogo a qualche inconveniente pratico. In modo particolare, esclude il reato di appropriazione indebita, nel caso di appropriazione di cose possedute a titolo di deposito necessario. Questo perché secondo le norme civili, il depositario non è un possessore ma un semplice detentore e quindi l’appropriazione da lui commessa si dovrebbe qualificare come furto.

Soluzione quest’ultima smentita dalla stessa legge penale, più precisamente dall’articolo 646 comma 2 del codice penale.

Concezione autonomistica

Un’altra parte della dottrina, invece, ritiene che le nozioni di possesso e di detenzione dovessero devono determinarsi alla stregua delle sole norme penali.

Così facendo però possesso e detenzione finiscono per assumere lo stesso significato, attribuendo rilevanza alla sola relazione di fatto che il soggetto ha con la cosa.

Ciò non è condivisibile perché è lo stesso legislatore penale a distinguere il possesso dalla detenzione, così come emerge in maniera emblematica nella fattispecie di furto.

Soluzione corretta

A ben vedere, è scorretto interpretare le nozioni di possesso e detenzione in modo aprioristico. Bisogna avvalersi del metodo esegetico-sperimentale. Vale a dire, soltanto interpretando la singola fattispecie incriminatrice, potremo capire se possesso e detenzione dovranno essere interpretate secondo le loro nozioni civilistiche, ovvero, secondo un’autonoma nozione penalistica.

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