Rapporto medico paziente. Principio di beneficenza o beneficialità

Rapporto medico paziente. Principio di beneficenza o beneficialità

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Con riferimento al “rapporto medico paziente. Principio di beneficenza o beneficialità”, dobbiamo dire quanto segue.

Spiegazione del principio di beneficenza o beneficialità

Sulla base di questo principio si deve sempre e comunque garantire, il bene del malato.
E il bene del malato è rappresentato dalla salute, più precisamente, dalla vita.
I sostenitori di questo principio lo giustificano, rifacendosi al codice ippocratico; dove i medici si impegnavano a non dare farmaci letali e a non praticare l’aborto.
E poiché, questo principio mette al centro di ogni cosa la salute e la vita, si rifaranno al medesimo anche San Tommaso e Sant’Agostino.

Essi, infatti, ritengono che la vita è un dono di Dio e quindi il soggetto non può suicidarsi. Non esiste nel mondo un diritto al suicidio.
Questo principio si rifà all’impostazione Doctor Centered. All’interno della quale il medico riveste, appunto, un ruolo centrale.
Quello che conta è la volontà del medico; è lui a stabilire se il paziente sia o meno malato.
In tal senso, anche una sentenza della Cassazione emanata negli anni 80:
  • È ragionevole che il chirurgo taccia al paziente sulla gravità del male e sui rischi dell’operazione.
In altre parole, non è necessario dare informazioni al paziente, perché la terapia si deve applicare a prescindere della sua volontà. D’altra parte, il paziente non capisce nulla di terapie e pertanto non può prendere decisioni al riguardo.

Principio di beneficenza e paternalismo

Dal principio di BENEFICENZA si è dato luogo al c.d. Paternalismo.
Si tratta di un’espressione usata da Locke, per sottolineare che il medico si comporta con lo stesso atteggiamento che un padre ha nei confronti dei propri figli.
Quindi, il rapporto è incentrato in una continua minoranza intellettuale del paziente rispetto al medico.
Se il paziente rifiuta le cure è solo perché si tratta di un soggetto incapace a causa dello stress.

Principio di beneficenza e posizione di garanzia

Un altro riflesso del principio di BENEFICENZA è la c.d. Posizione di Garanzia.
Si tratta di un principio contenuto nell’articolo 19 del codice di deontologia medica:
  • Se al medico venissero richieste prestazioni che contrastano con la sua coscienza o con il suo convincimento clinico, questo può rifiutarsi di prestarla, salvo che il rifiuto non dia immediato nocumento alla salute della persona.

Non c’è dubbio, questo è il problema dell’obiezione di coscienza.

Ma a questo punto, poniamoci ancora una domanda.
  • L’attività del medico in base a cosa viene legittimata?
La risposta è piuttosto semplice. Ci sono due linee di lettura:
  • La prima è che la sua attività è legittimata dal consenso del paziente. Ne consegue che in assenza di detto consenso, qualsiasi cosa faccia il medico anche la migliore, essa viene sempre vista come una lesione dei diritti fondamentali del soggetto.
  • La seconda è che la sua attività si autolegittima. È la perizia del medico che giustifica. Il principio di autolegittimazione risponde al principio di beneficenza.
La Cassazione è stata al riguardo piuttosto oscillante.

Approfondimenti

Se si desiderano approfondimenti al riguardo del “Rapporto medico paziente. Principio di beneficenza o beneficialità”, puoi riferirlo attraverso un commento.

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