L’origine del diritto amministrativo

L’origine del diritto amministrativo

Gli studiosi fanno risalire l’origine del diritto amministrativo dell’ordinamento italiano, ma più in generale di tutti gli ordinamenti dell’Europa continentale, in un periodo a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo.

Più precisamente, tra il finire dell’Antico Regime e il consolidamento delle istituzioni nate, dall’esperienza giuridica Rivoluzionaria.

Sempre attraverso questi studi si è riuscito a comprendere che nel 1815, nonostante la Restaurazione degli antichi ordinamenti, il settore delle istituzioni amministrative è stato cambiato soltanto in minima parte.

La Restaurazione è il periodo che succede la caduta del Primo Impero francese.

Caratteri delle istituzioni amministrative uscite dall’esperienza del Regime napoleonico

In questo preciso periodo storico, sono essenzialmente 5 i principi che si sono formati con riferimento alle istituzioni amministrative.

AFFERMAZIONE DEL PRINCIPIO DEL PRIMATO DELLA LEGGE

La legge è adesso in grado di vincolare tutti, compresa l’autorità amministrativa. Questo perché esse comincia ad essere intesa, come atto di autorità sovrana.

RAFFORZAMENTO E CONSOLIDAMENTO DEL PRINCIPIO DI ACCENTRAMENTO AMMINISTRATIVO

Verranno soppresse tutte le antiche e varie istituzioni locali, per creare enti locali di dimensioni ridotte. E quindi più idonee a curare gli interessi delle comunità rurali e cittadine.

FORMAZIONE DI UN’AMMINISTRAZIONE BUROCRATICA E PROFESSIONALE

La Pubblica Amministrazione è adesso formata, da persone che avevano una preparazione giuridico-amministrativa. Essi erano alle dipendenze del potere esecutivo e gli era adesso possibile fare carriera.

L’Amministrazione di cui stiamo parlando, era suddivisa in due strutture organizzativa. Una struttura centrale che successivamente si andrà a consolidare nei Ministeri. Una struttura periferica che andrà, invece, a consolidarsi nelle c.d. prefetture.

Resterà in vigore fino al 1965, l’istituto della GARANZIA AMMINISTRATIVA. L’istituto che non consentiva al cittadino la possibilità di citare in giudizio un funzionario di Governo, se non vi era l’autorizzazione in tal senso del Governo stesso.

SEPARAZIONE DEL POTERE AMMINISTRATIVO DA QUELLO GIUDIZIARIO

Adesso i giudici hanno la possibilità, di conoscere l’attività amministrativa. Contestualmente a detta separazione, si comincia a formare il sistema del contenzioso amministrativo. Un sistema formato da un settore di organi, specializzati a risolvere le controversie inerenti all’attività di amministrazione. Per assicurarsi che tutte le controversie fossero ad esso affidate, nacque l’istituto del conflitto di attribuzione. Attraverso il quale era possibile sottrarre singole cause, all’organo giurisdizionale.

L’AFFERMAZIONE DEL PRINCIPIO DI LEGALITÀ

Adesso tutti gli organi dell’ordinamento, dovevano agire in conformità alla legge. Nonostante l’imporsi di questo principio, il Governo continuava ad avere vasti poteri normativi. Poteri che comunque, rimanevano subordinati alla legge.

Sarà sulla base di questo potere normativo, che nasceranno i concetti di potestà regolamentare del Governo e la figura di atto amministrativo. Atto quest’ultimo capace di produrre effetti nella sfera giuridica dei terzi e realizzare coattivamente, le pretese da essi stessi disposti.

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