Aggiornamento del catasto ed effetti giuridici degli accertamenti catastali

Aggiornamento del catasto ed effetti giuridici degli accertamenti catastali

Per la sua natura, il catasto non può che rappresentare la redditività dei beni con riferimento ad un determinato periodo storico. Ne consegue che per l’evolversi di situazioni giuridico-materiali riferibili ai beni stessi, può emergere l’esigenza di aggiornare le risultanze catastali.

Cause che danno luogo all’esigenza di aggiornare il catasto

Si osservi che l’esigenza di detto adeguamento, può essere ravvisato per diverse ragioni, si pensi:

  1. Svalutazione monetaria: alla tendenziale svalutazione della moneta si fa fronte facendo moltiplicare, le rendite catastali per dei coefficienti di aggiornamento. Quest’ultimi sono periodicamente stabiliti con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, sentito il parere obbligatorio della Commissione censuaria centrale.
  2. Mutazioni attinenti alla titolarità del bene: si pensi ad una vendita, successione, donazione ecc. Si osservi che a queste vicende si fa fronte obbligando gli interessati a presentare domanda di voltura catastale. 
  3. Mutamenti attinenti alla variazione economico-produttiva: si pensi al cambio di coltivazione o della destinazione di un fabbricato. A queste vicende si fa fronte obbligando gli interessati a denunciare la variazione di classamento.
  4. Variazioni generali del mercato: a questa vicenda si fa fronte revisionando, ogni qualvolta se ne ravvisa l’esigenza e comunque ogni 10 anni, le tariffe d’estimo.

In conclusione, si può osservare come la disciplina attinente a quello che è l’aggiornamento del catasto, è ancora molto lacunosa e inadeguata rispetto alla velocità con cui oggi avvengono i cambiamenti in materia di titolarità e redditività dei cespiti immobiliari.

Si pensi che nel 96 e 98, è stata avviata dal legislatore una generale revisione delle tariffe d’estimo delle unità immobiliari urbane ed è ancora oggi in fase di progressiva attuazione.

Effetti giuridici degli accertamenti catastali 

Per comprendere bene gli effetti degli accertamenti catastali e quindi, le forme di tutela giurisdizionale del contribuente, è importante distinguere:

  • La tariffa d’estimo
  • Il classamento
  • L’iscrizione catastale

Tariffa d’estimo

Avendo natura di atto generale, in quanto si riferisce astrattamente ad ogni ettaro di terreno che rientra in ciascuna delle qualità e classi, esso è:

  • Impugnabile davanti al giudice amministrativo con effetti erga omnes.
  • Ovvero dinanzi al giudice tributario, per ottenerne la disapplicazione con riferimento alle singole controversie tributarie.

Il Classamento 

Esso è l’atto con cui concretamente si stabiliscono qualità, classe e relativa rendita catastale dei singoli immobili. Si tratta di atti amministrativi di certazione che possono essere sempre messi in discussione attraverso istanze di revisione e riesame. Essi possono essere impugnate solo avanti le Commissioni tributarie.

L’iscrizione catastale 

Prima della Riforma degli anni ’70 si guardava alle risultanze catastali, per individuare chi fossero i soggetti passivi e la misura della base imponibile ai fini dell’imposta sui redditi dei terreni.

Ma oggi questo originario assetto è venuto meno, in quanto, anche con riferimento ai redditi determinati su base catastale sono stati estesi i normali obblighi di dichiarazione e versamento diretto.

Oggi il catasto e le sue rendite sono utilizzate o:

  • Come punto di partenza per determinare il valore patrimoniale dei beni. si pensi all’IMU.
  • Misura di congruità ai fini dell’accertamento per le imposte sui trasferimenti.

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