Evasione fiscale e attività di eCommerce

Evasione fiscale e attività di eCommerce

Danaro frutto di evasione fiscale e attività di eCommerce

Evasione fiscale e attività di eCommerce sono due cose che spesso, purtroppo, vanno di comune accordo.

Cerchiamo di capire come.

In teoria coloro che hanno un così detto negozio on line, per svolgere attività di eCommerce, non possono evadere le imposte. Almeno, quelle derivanti dallo svolgimento dell’attività commerciale.

Questo perché nell’eCommerce i pagamenti avvengono, mediante bonifici e altre transazioni tracciabili.

Ma in pratica le cose stanno veramente così?

Spiegazione evasione fiscale e attività di eCommerce

A dire il vero, l’evasione fiscale è un reato che le organizzazioni criminali targate 4.0, riescono ugualmente a consumare.

Purtroppo, molto spesso restiamo ancorati ad un concetto di mafia e criminalità, piuttosto arcaici.

Le organizzazioni criminali ieri

Ancora oggi, molte persone sono convinte che le organizzazioni criminali, mafiose e terroristiche, siano comandate da persone come Totò Riina e Bernardo Provenzano.

Questi erano senza dubbio efferati criminali, ma erano anche semplici braccianti agricoli.

In altre parole, persone prive di qualsivoglia cultura.

Le organizzazioni criminali oggi

Oggi, le organizzazioni criminali sono andate incontro ad una esponenziale evoluzione.

Nulla di strano, infatti, che esse sono comandate, sempre più spesso, da persone dotate di alti livelli di istruzione.

Si tratta di persone con dottorato di ricerca, master e capaci di parlare due o tre lingue straniere.

Ci troviamo, quindi, a dover fronteggiare una criminalità 4.0, ovvero, ipertecnologica.

Vale a dire, talmente evoluta da conoscerne le nuove tecnologie, per sfruttarne le eventuali falle.

Il giurista 4.0

Davanti ad una criminalità così altamente specializzata, anche i giuristi non possono che essere tali.

Mi riferisco ai giuristi di qualsiasi tipo. Dai magistrati agli avvocati, dal legislatore ai notai.

In altre parole, per fronteggiare criminali 4.0 la società necessita di giuristi 4.0.

Giuristi, quindi, in grado di conoscere e per certi aspetti anticipare, le falle presenti in queste nuove tecnologie. Di modo che essi possano intervenire in tempo.

La falla normativa che consente l’evasione fiscale nell’eCommerce

A mio avviso, l’attuale sistema normativo non è adeguato, per disciplinare anche la realtà dell’eCommerce. Esso non si presta bene a prevenire il reato di evasione, nei confronti di coloro che avviano un negozio virtuale.

In altre parole, con l’attuale normativa giuridica non ci si può difendere, da coloro che adottano tecniche di evasione fiscale nell’attività di eCommerce.

Come i criminali possono evadere il fisco nell’eCommerce

Immaginiamo che il criminale A decida di avviare un eCommerce. E che, quindi, al riguardo decida di aprire un negozio on line.

Per fare ciò, il signor A necessita di avere almeno 4 cose:

  • Prodotti da vendere
  • Sito internet
  • Strumento per gestire i pagamenti, si pensi a PayPal
  • Indirizzo email

A questo punto, è bene mettere in evidenzia un fatto alquanto strano.

Per creare un indirizzo email, un sito internet e un’account Paypal, non occorre espletare nessuna nessuna particolare formalità. Neanche quella di fornire i propri documenti di identità.

Ne consegue che il signor A, in quanto criminale, potrà liberamente creare un eCommerce fondato su delle sue false generalità.

La falla normativa analizzata nel dettaglio

Venduto il prodotto dal sito appositamente creato, il pagamento potrà essere gestito con Paypal.

Quest’ultimo fino all’importo annuo di 2500,00 euro, opera esclusivamente sui dati forniti in sede di registrazione.

Se non ci credi guarda la foto qui sotto.

E quindi, nell’esempio fatto, opererà sulla base dei dati mendaci forniti sempre dal signor A. Solo superata la soglia sopra descritta, PayPal chiederà di verificare la sua identità.

Poiché nulla impedisce a questo criminale di possedere, anche 10 indirizzi email, con altrettanti account Paypal, egli potrà agire in tal maniera.

La realizzazione dell’evasione fiscale

Il signor A potrà ricevere i pagamenti, frutto delle vendite on line, utilizzando ciascuno dei dieci account liberamente creati con Paypal.

Questo significa che lui potrà ricevere pagamenti, senza rischi di accertamenti fiscali, per un importo pari a 25.000,00 euro. Quindi 2.500,00 euro per ogni account.

Le mie conclusioni sull’evasione e l’eCommerce

Sapete cosa ne penso delle nuove tecnologie. Esse per me sono un futuro e la possibilità di aprire negozi on line, può essere la soluzione a molti problemi legati al lavoro e all’economia in generale.

Ovviamente, non sono contrario neanche a PayPal. Esso è un sistema di pagamento serio e molto accreditato. Ogni giorno difende consumatori dalle frodi commerciali e il suo team combatte l’evasione fiscale.

Ma allora dove sta il problema?

Il problema risiede nel sistema internet in generale e nella presenza di giuristi ancora poco tecnologici.

La falla normativa di cui stiamo parlando non risiede, né nei negozi virtuali, né in PayPal. Esso risiede nel fatto che le norme giuridiche consentono ancora di operare in internet, sotto copertura dell’anonimato.

Email e siti internet sono strumenti che ci consentono di operare su internet e non dovrebbero potersi aprire senza una preventiva verifica seria dell’utente. PayPal è un qualcosa paragonabile a un conto corrente bancario, non può essere lasciato privo di regole circa l’apertura dell’account.

Emerge come risulti necessario un intervento del legislatore, volto a integrare quella che io chiamo l’identità digitale.

Serve integrare l’identità digitale, in tutti gli strumenti che ci consentono di operare nel virtuale, con effetti nella vita reale.

D’altra parte si sà, internet è più reale della vita reale stessa.

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