La Chiesa è incompatibile con il diritto?

La Chiesa è incompatibile con il diritto?

Bilancia della giustizia ed emblema papale

Ho voluto intitolare questo articolo con un interrogativo. La Chiesa è incompatibile con il diritto?

Spiegazione del rapporto tra Chiesa e diritto 

Costituzione Dogmatica sulla Chiesa “Lumen Gentium

Per cominciare a capire il rapporto tra Chiesa e Diritto, possiamo già da subito richiamare il capitolo 8 della Costituzione Dogmatica sulla Chiesa “Lumen Gentium”:

  • Cristo, unico mediatore, ha costituito sulla terra e incessantemente sostenta la sua Chiesa santa, comunità di fede, di speranza e di carità, quale organismo visibile, attraverso il quale diffonde per tutti la verità e la grazia. Ma la società costituita di organi gerarchici e il corpo mistico di Cristo, l’assemblea visibile e la comunità spirituale, la Chiesa terrestre e la Chiesa arricchita di beni celesti, non si devono considerare come due cose diverse; esse formano piuttosto una sola complessa realtà risultante di un duplice elemento, umano e divino. Per una analogia che non è senza valore, quindi, è paragonata al mistero del Verbo incarnato. Infatti, come la natura assunta serve al Verbo divino da vivo organo di salvezza, a lui indissolubilmente unito, così in modo non dissimile l’organismo sociale della Chiesa serve allo Spirito di Cristo che la vivifica, per la crescita del corpo.

Da questo capitolo si evince che i membri di questa particolare società, rappresentano sempre la stessa realtà. Questo sia che essi siano vicini tra di loro materialmente – si pensi durante la celebrazione liturgica – che solamente Spiritualmente.

D’altra parte è questa la visione che la Chiesa ha di se stessa e noi nel cercare di capire che cosa sia la Chiesa, non possiamo non tener conto dell’autorappresentazione che essa fa di se stessa.

Vangelo di Giovanni 21; 15 ss

La Chiesa quindi non è incompatibile con il diritto. Essa infatti, come si evince nel Vangelo di Giovanni 21; 15 ss, è nata per espletare missioni, funzioni e poteri.

  • Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. Gli disse: “Pasci i miei agnelli”. 16Gli disse di nuovo: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene?”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. Gli disse: “Pasci le mie pecorelle”. 17Gli disse per la terza volta: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene?”. Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene”. Gli rispose Gesù: “Pasci le mie pecorelle”

All’inizio esse erano state espletate dagli Apostoli, i quali furono chiamati direttamente da Cristo. Oggi continuano ad essere espletate dai vescovi, in qualità di successori degli Apostoli. Episcupus = sorvegliante = capo.

La tripartizione dei poteri del vescovo

Si osservi però che la tripartizione dei poteri (insegnare, governare e santificare), non è altro che il frutto di una elaborazione scientifica, infatti, in modo particolare:

La potestà di insegnare

La si astrae sia dal canone 747 (La Chiesa, alla quale Cristo Signore affidò il deposito della fede affinché essa stessa, con l’assistenza dello Spirito Santo, custodisse santamente, scrutasse più intimamente, annunziasse ed esponesse fedelmente la verità rivelata, ha il dovere e il diritto nativo, anche con l’uso di propri mezzi di comunicazione sociale, indipendente da qualsiasi umana potestà, di predicare il Vangelo a tutte le genti) sia dal Vangelo di Matteo cap 28; 19 e 20 (Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro di osservare tutte quante le cose che vi ho comandate). Questa potestà consiste nel custodire e annunziare la parola di Dio

La potestà di governare

La si astrae dal Vangelo di Matteo cap 18; 15e ss (Così è la volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neppure uno di questi piccoli perisca”. (Ora, se il tuo fratello ha peccato contro di te, va’ e riprendilo fra te e lui solo; se ti ascolta, tu hai guadagnato il tuo fratello; ma se non ti ascolta, prendi con te ancora uno o due persone, affinché ogni parola sia confermata per la bocca di due o tre testimoni. Se poi rifiuta di ascoltarli, dillo alla chiesa; e se rifiuta anche di ascoltare la chiesa, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità vi dico che tutte le cose che voi avrete legate sulla terra saranno legate nel cielo; e tutte le cose che avrete sciolte sulla terra saranno sciolte nel cielo).

La potestà di santificare

Si astrae dal Vangelo di Giovanni cap 20; 21 e ss (Gesù disse loro di nuovo: Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi. Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi). Questa funzione si esplica attraverso l’amministrazione dei sacramenti.

A questo punto, alla luce di quanto abbiamo appena asserito, sembra che noi possiamo definitivamente dire che il diritto sia una realtà strutturale e connaturata alla Chiesa.

Ma questa affermazione non è esaustiva di ogni nostro problema, perché se è vero e assodato che nella Chiesa vi è la necessaria presenza del diritto, è anche vero che in questa particolarissima società vi è la presenza sia il diritto Divino che di quello umano e tale compresenza non ci esenta dal porci nuovi problemi e interrogativi.

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