Atti d’indirizzo interni. Circolari, note e risoluzioni

Atti d’indirizzo interni. Circolari, note e risoluzioni

Interessante è trattare gli atti d’indirizzo interni. Circolari, note e risoluzioni. Essi sono infatti atti che vengono emanati dall’Amministrazione Centrale, sulla base del potere gerarchico che possono esercitare sugli uffici periferici.

Si osservi che si chiamano atti d’indirizzo interni, proprio perché esauriscono la loro efficacia, all’interno della stessa pubblica amministrazione.

I singoli atti d’indirizzo

Circolari

Le circolari sono generalmente emanate in occasione dell’entrata in vigore di nuove leggi, di modo che si assicuri l’uniforme interpretazione e applicazione delle norme tributarie.

Nonostante quanto appena detto, esse sono utilizzate anche per indirizzare gli uffici periferici in quello che è l’esercizio del potere di controllo e di accertamento.

Le Note e le Risoluzioni 

Sono atti emanati su Istanza dell’Ufficio periferico o del contribuente interessato, attraverso i quali l’Amministrazione Centrale fornisce istruzioni e soluzioni a specifici problemi presentatigli.

Ora con riferimento a detti atti interni, ci si pongono alcuni interrogativi:

  1. Cosa succede se le direttive impartite sono contrarie alla legge?
  2. L’inosservanza della direttiva, comporta la correlativa illegittimità degli atti emessi dagli uffici periferici?
  3. Questi atti interni possono essere impugnati dal contribuente?

Risposta primo interrogativo

L’obbligo di osservare le direttive non può tradursi in una giustificazione a quella che è la violazione delle leggi primarie da parte del funzionario periferico, il quale è sempre tenuto  ad applicare.

Nel caso di atto contra legem, la responsabilità ricade su tutta l’Amministrazione se il funzionario periferico si è uniformato e quindi ha agito in ottemperanza alle direttive superiori.

Risposta secondo interrogativo

In campo amministrativo si ritiene che l’inosservanza delle direttive superiori vizi l’atto di illegittimità, ma questo orientamento non trova seguito in materia di diritto tributario dove l’atto emanato non presuppone l’uso di poteri discrezionali.

Risposta al terzo interrogativo

Proprio per la loro natura interna interna si ritiene che detti atti non siano autonomamente impugnabili, non a caso una parte della dottrina ritiene che essi possano essere impugnati insieme agli atti applicativi.

Non mancano poi orientamenti dottrinali che ritengono autonomamente impugnabili davanti al TAR, le Circolari Interpretative proprio per il fatto che esse hanno anche una rilevanza esterna.

Ma questo orientamento non è condivisibile perché il semplice obbligo dell’ufficio subordinato, non è sufficiente a trasformare l’atto d’indirizzo in atto amministrativo.

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