Concorso esterno nell’associazione criminale

Concorso esterno nell’associazione criminale

Giudice che giudica un caso di concorso esterno nell'associazione criminale

Desta particolare interesse parlare del concorso esterno nell’associazione criminale.

La disciplina del concorso di persona nel reato è molto interessante, anche con riferimento ai reati associativi.

Grazie alle norme contenute all’interno degli articoli 110 e seguenti del codice penale, è possibile punire sia:

  • Le persone che pur non facendo parte dell’associazione criminale, collaborano ugualmente con la medesima. Dando luogo al c.d. concorso esterno.
  • I capi dell’organizzazione criminale posta in essere dai soggetti associati.

Concorso esterno morale e materiale

Concorso esterno morale

Sia la dottrina che la giurisprudenza sono unanimi nel ritenere ammissibile il concorso morale, nei reati di tipo associativo.

Facciamo un esempio e cerchiamo di capre meglio quanto sto cercando di dire.

I magistrati, in un caso realmente accaduto, hanno riconosciuto a un ex capo di Cosa Nostra, il concorso morale esterno nel reato associativo.

Quest’ultimo, ormai estraneo all’organizzazione mafiosa, aveva indotto il proprio figlio a lasciare il proprio impiego presso una banca, per entrare a far parte dell’organizzazione criminale.

Concorso esterno materiale

Diversa è, invece, la situazione con riferimento al concorso materiale esterno in associazione criminale.

Qui la dottrina è divisa in due contrapposti orientamenti.

Orientamento dottrinario che nega la configurabilità del concorso materiale esterno

Il primo orientamento nega, infatti, la possibilità di ammettere la configurabilità del concorso materiale esterno nei reati associativi.

Essi ritengono che qualsiasi comportamento che potenzialmente potrebbe essere inquadrato come concorso esterno, esso è dotato dei requisiti minimi per farlo rientrare nel concorso interno.

Orientamento dottrinario che ammette la configurabilità del concorso materiale esterno

Di diversa impostazione si presenta, invece, la dottrina ormai prevalente.

Sorge qui una domanda di non poco conto. Qual è il contributo che deve essere inteso come rilevante, ai fini del concorso materiale esterno?

Contributo materiale minimo per aversi concorso esterno

Al riguardo ci sono due impostazioni dottrinarie principali.

La prima ritiene che siano da ritenersi rilevanti tutte le condotte che si rivelano, anche ex ante, idonee al rafforzamento dell’associazione.

Questo primo orientamento io non lo condivido. Esso rischia di far scivolare nel concorso esterno, qualsiasi condotta che si sia rilevata utile all’associazione criminale.

La seconda impostazione dottrinale, invece, richiede che vi sia un contributo necessario per l’esistenza della stessa associazione. Per fare un esempio e capire meglio.

Si pensi ad un giudice che emana una sentenza con cui assolve i capi dell’associazione.

In tal senso anche le Sezioni Unite del 1994.

È evidente che io aderisco a quest’ultimo orientamento dottrinario.

Orientamento dottrinario che nega la configurabilità del concorso esterno

Non è, a mio avviso, assolutamente perseguibile l’indirizzo di una parte della dottrina. Quella cioè che nega la configurabilità del concorso esterno nell’associazione criminale.

Più precisamente, costoro pongono a sostegno delle loro affermazioni due articoli del codice penale.

Sto parlando dell’articolo 307 e 418 del codice Rocco.

L’articolo 307 c.p. disciplina la punibilità, di coloro che prestano assistenza ai partecipi di cospirazioni o bande armate.

Mentre, l’articolo 418 c.p. disciplina la punibilità di coloro che prestano assistenza agli associati.

Si osservi che, entrambi gli articoli esordiscono con la seguente formula:

  • Chiunque, fuori dai casi di concorso nel reato o di favoreggiamento.

Ne consegue che, sono gli stessi articoli richiamati, a stabilire che essi si applicheranno al di fuori del concorso esterno.

Requisito soggettivo nel concorso esterno

Affinché qualcuno venga punito per concorso esterno in associazione criminale, è necessario che sia dotato del più volte citato requisito soggettivo.

Mentre il concorrente interno agisce sulla base del dono specifico. Quindi, con la volontà di perseguire il programma criminoso dell’associazione.

Il concorrente esterno, invece, agisce per interessi e finalità proprie, pur sapendo che fornirà un contributo all’associazione criminale.

In tal senso anche le Sezioni Unite del 1994.

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