Le decretali papali

Le decretali papali

Tiara papale in oro

Per comprendere cosa sono le decretali papali è necessario fare una premessa.

Nel post precedente abbiamo detto che i concili (in modo particolare quelli ecumenici), furono un’importantissima fonte di produzione del diritto della Chiesa. Tuttavia bisogna osservare come, a partire dalla seconda metà del XII secolo, vi fu un altro strumento importantissimo con il quale si integrava il tessuto normativo dell’ordinamento Chiesa.

Tale strumento fu proprio, l’attività normativa svolta dai Papi, mediante l’uso delle decretali.

Cosa sono le decretali papali?

Per comprendere meglio: in questo periodo si verificò, una sorta di centralizzazione dell’amministrazione ecclesiastica. Nel senso che, non soltanto ogni settore rientra nel governo del Papa, ma addirittura egli vi rientra in modo capillare.

Il Papa era dotato di una plenitudo potestatis (Piena potestà). Ne consegue che in virtù di questa centralizzazione, era ormai prassi che i vescovi si rivolgessero al Papa, quando costoro avevano dubbi o difficoltà nella risoluzione di qualsiasi problema gli si presentasse. Questo valeva ancora di più, con riferimento ai problemi di natura giuridica.

Una volta presentato il problema, il Papa forniva la soluzione da adottare inviando una lettera la quale assumeva valore normativo. Earano le c.d. decretali papali.

Non è, infatti, un caso che per la mole delle questioni presentati ai Papi del tempo, essi cominciarono a produrre norme con una intensità particolare, diventando i veri protagonisti del tessuto normativo della Chiesa. 

Come facevano le decretali ad avere valore normativo?

Però a questo punto ci poniamo una domanda: come faceva una semplice lettera, inviata per la risoluzione di un caso singolo, ad avere valore normativo? In quanto, per poter applicare una norma è necessario che essa sia conosciuta, o meglio, conoscibile da tutti.

Un ruolo importante e decisivo in tal senso, lo ebbero le collezioni canoniche molte delle quali dette anche extravagante, in quanto le decretali erano inserite in un ordine sparso. In tal senso, importanti furono anche le c.d. quinque compilationes antiquae.

Con tale definizione si fa riferimento a cinque collezioni che denotano, complessivamente, il crescente interesse avutosi per le codificazioni del diritto canonico a partire dal XII secolo.

Collezioni Canoniche 

La prima collezione, intitolata Breviarum Extravagantium, fu composta tra il 1188 ed il 1191 da Bernardo da Pavia e raccoglieva tutte le decretali posteriori al Decreto di Graziano [vedi Decretum magistri Gratiani] e fu divisa in 5 libri: iudex, iudicium, clerus, connubia, crimen.

La seconda compilazione fu opera di Giovanni di Galles e raccolse le decretali emanate dai pontefici Clemente III (1187-1191) e Celestino III (1191-1198).

La terza, promulgata intorno al 1210 da papa Innocenzo III raccoglieva le decretali da lui emanate tra il 1198 e il 1210.

La quarta fu compilata da un autore ignoto (ma alcuni l’attribuiscono a Giovanni Teutonico) tra il 1216 e il 1220. Comprende le decretali di Innocenzo III emanate negli anni 1210-1216.

La quinta fu promulgata da papa Onorio III nel 1226 e raccolse le decretali di tale pontefice.

Il metodo poco preciso con cui il materiale era stato inserito sotto ciascun titolo, le difficoltà tecniche di controllare una per una le norme, allo scopo di accertare che nessuna di esse fosse stata abrogata da altre più recenti e la vastità del materiale raccolto indussero Gregorio IX, succeduto nel 1227 a Onorio III, a concepire una nuova collezione, più agevole e precisa. Nel 1230 egli conferì al suo cappellano, Raimondo di Penyafort, l’incarico di dare vita ad una nuova compilazione in cui si ovviasse agli inconvenienti riferiti e che vide la luce il 5 settembre 1234 col titolo di Decretales Gregorii IX, anche detta nell’uso Liber Extravagantium o Liber Extra, con il quale si tolsero di mezzo le cinque compilazioni antiche.

Emerge l’esigenza di nuove raccolte di decretali 

Ma i Papi successivi, come è agevole immaginare, continuarono la loro attività normativa, nel senso che emanarono altre decretali, pertanto emerse nuovamente l’esigenza di raccogliere attraverso nuove compilazioni, si pensi al liber sextus, alla compilazione clementine o alle extravagantes.

Tutte le raccolte di decretali danno luogo al Corpus Iuris Canonici

Tutti questi testi sono importantissimi, perché sono quelli che comporranno il Corpus Iuris Canonici, infatti esso è composto da:

  1. il Decretum Gratiani;
  2. il “Liber Extra” (o Decretales) emanato da Gregorio IXnel 1234;
  3. il “Liber Sextus” emanato da Bonifacio VIII nel 1298;
  4. le “Clementinae” disposte da Clemente V dopo il Concilio di Vienne e promulgate successivamente da papa Giovanni XXII nel 1317;
  5. le “Extravagantes Johannis XXII“, raccolta di Decretali redatta verso il 1325;
  6. le “Extravagantes communes“, raccolta privata realizzata da Giovanni di Chappuis.

Il Corpus Iuris Canonici fu il diritto canonico vigente fino alla promulgazione del codex iuris canonici del 1917.

N.B. La diffusione della scienza decretalistica avviene anche grazie al moltiplicarsi delle universitates in Europa.

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