L’istituto del Matrimonio. Le proprietà essenziali

L’istituto del Matrimonio. Le proprietà essenziali

Sposi che si tengono per mano

L’istituto del Matrimonio. Le proprietà essenziali è un’articolo che necessariamente si deve leggere, se si vuole intraprendere un corretto studio del diritto canonico.

Il matrimonio è un istituto di diritto naturale e sacramento della nuova legge.

Disciplinato dai canoni 1055 e ss., il codice non da una esplicita definizione di matrimonio. Definizione che la si può astrarre implicitamente dal canone 1055:

  • Il patto matrimoniale con cui l’uomo e la donna stabiliscono tra loro la comunità di tutta la vita, per sua natura ordinata al bene dei coniugi e alla procreazione e educazione della prole, tra i battezzati è stato elevato da Cristo Signore alla dignità di sacramento.

Pertanto a norma del canone 1055, il matrimonio è un PATTO (foedus, espressione del consenso), da cui sorge un vincolo di unione (totius vitae consortium).

Ne consegue che la CAUSA del matrimonio è il CONSENSO.

Spiegazioni proprietà essenziali matrimonio

A norma del canone 1056 sono proprietà essenziali del matrimonio, sia l’unità che l’indissolubilità. Dette proprietà nel matrimonio cristiano, conseguono una peculiare stabilità in ragione del sacramento.

Si osservi che, essenziali non significa “ideali”, ma attinenti alla sua essenza.

Ora, se il matrimonio è un istituto della natura, ne consegue che esso è disciplinato dal diritto naturale. Questo comporta che i principi o meglio la disciplina di base, non possono essere astratti che dal corretto uso della RAGIONE. Quanto abbiamo appena detto, comporta che unità e indissolubilità valgono per tutti, quindi anche per i non credenti.

Proprietà essenziale dell’unità nel matrimonio

Ogni persona può contrarre un solo matrimonio e può contrarsi solamente tra, un solo uomo con una sola donna.

Vige il principio della monogamia, che chiaramente esclude la poligamia.

Conseguenza è la fedeltà tra i coniugi. La poligamia è contraria alla pari dignità personale, dell’uomo e della donna. Si osservi che anche il nostro ordinamento recepisce l’unità, ma più in generale essa è recepita da tutti gli ordinamenti civili.

Proprietà essenziale dell’indissolubilità nel matrimonio

Detta proprietà essenziale consiste che una volta contratto, il matrimonio non può più essere sciolto.

Per Cristo diventano una sola carne.

L’indissolubilità è di diritto naturale, ma anche di diritto divino positivo.

Matteo 19

  • (Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: “È lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?”. Ed egli rispose: “Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi. Gli obiettarono: “Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e mandarla via?”. Rispose loro Gesù: “Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un’altra commette adulterio”).

Marco 11

  • (E avvicinatisi dei farisei, per metterlo alla prova, gli domandarono: “È lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?”. Ma egli rispose loro: “Che cosa vi ha ordinato Mosè?”. Dissero: “Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla”. Gesù disse loro: “Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma.  Ma all’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Sicché non sono più due, ma una sola carne. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto”. Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse:  “Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio”).

Eccezione all’unità e all’indissolubilità del matrimonio

Ad ogni modo, è interessante notare l’eccezione prevista da Matteo.

  • Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un’altra commette adulterio”.

La Chiesa latina e la Chiese d’Oriente interpretano, il passo appena citato, in modo differente.

Interpretazione della Chiesa latina

Per la Chiesa latina il passo viene interpretato nel seguente modo. Se tra due persone sussiste un rapporto di unione illegittima (concubinato), si giustifica, anzi si impone la dissoluzione.

Interpretazione della Chiesa d’oriente

Per le Chiese orientali il passo significa che, nel caso la moglie commetta adulterio (in greco: pornéia) è consentito lo scioglimento.

Si osservi poi che le Chiese d’Oriente, nel corso dei secoli, hanno ampliato il catalogo delle cause che consentono lo scioglimento del matrimonio.

Ad ogni modo, è interessante ricordare come, con il Concilio di Trento si condannarono tutti coloro che asserivano che la Chiesa cattolica, sbagliasse a ritenere e ad insegnare che il matrimonio fosse indissolubile.

Condanna che aveva ad oggetto solo chi criticava la Chiesa, non chi si limitava a seguire semplicemente una dottrina diversa e più permissiva.

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