Professioni legali e le intelligenze artificiali

Professioni legali e le intelligenze artificiali

Intelligenza artificiale che tiene in pugno le professioni legali

Professioni legali e le intelligenze artificiali, come cambierà il mondo del lavoro?

Saper rispondere a questa domanda è fondamentale, se si vuole intraprendere la strada della giurisprudenza.

Spiegazione di come cambieranno le professioni legali con le intelligenze artificiali

Le professioni legali non sembrano dare più le certezze di una volta, e con l’avvento delle intelligenze artificiali sembra che le cose stiano peggiorando. Soprattutto alla luce delle nuove tecnologie, come quella del Machine Learning.

Ecco che allora sorge spontaneamente una domanda. Ha ancora senso iscriversi in giurisprudenza e studiare il diritto?

Per poter rispondere a questa domanda, è necessario innanzitutto capire cos’è l’intelligenza artificiale. Solo dopo averla compresa potremo capire il suo impatto sulle professioni legali e rispondere quindi, alla domanda postaci.

Cosa sono le intelligenze artificiali   

Con l’espressione intelligenze artificiali ci si riferisce a quelle tecniche informatiche che consentono la creazione di hardware e software, capaci di fare elaborazioni che, apparentemente, appartengono esclusivamente all’intelligenza umana.

Se vogliamo realmente capire l’incidenza che questa nuova tecnologia avrà sulle professioni legali, è necessario che rendiamo ai minimi termini, ciò che in realtà si presenta come una cosa molto più nobile e complessa.

Vi chiedo di consentirmi ciò.

La riduzione ai minimi termini, infatti, è un concetto che rievoca la matematica.

Per capire, dunque, l’impatto che l’intelligenza artificiale avrà sulle professioni legali, bisognerà capire quanta matematica ci sia al loro interno. 

Funzionamento dell’intelligenza artificiale

Premesso che io non sono un’esperto dell’intelligenza artificiale, cercherò di spiegarne il funzionamento per sommi capi.

Si tratterà dunque di una spiegazione molto spiccia e banale, ma sufficiente a far percepire la portata e l’importanza del fenomeno.

Fatta questa premessa, addentriamoci nel problema lentamente.

La norma giuridica e la matematica dei dati

Vi ricordate quando da piccoli la maestra di matematica, tra i compiti da fare a casa, ci dava anche da risolvere i c.d. problemi?

Attraverso i dati che la disposizione del problema ci forniva, noi dovevamo trovare l’incognita. I problemi di cui sto parlando erano di questo tipo. Pierino ha nella tasca sinistra 1 euro e nella tasca destra 2 euro. Quanti soldi ha in tutto Pierino?

La disposizione del problema era la connessione verbale con cui il testo ci forniva la spiegazione del problema stesso. Vale a dire, tutte le parole che andiamo a leggere. I dati erano la quantità di soldi che Pierino aveva nella tasca destra e sinistra. L’incognita, invece, l’importo totale da andare a calcolare.

Sorge spontaneamente una domanda. Le norme giuridiche e tutte le realtà ad esse collegate, possono essere così suddivise?

La risposta è certamente si.

La disposizione è rappresentata dalla connessione verbale contenuta all’interno dell’articolo di legge. Le norme giuridiche, invece, sono tutte le possibili interpretazioni che si possono astrarre da quella determinata disposizione.

I dati della norma penale e il machine learning

Adesso facciamo un esempio giuridico per capire, come l’intelligenza artificiale può incidere nel mondo delle professioni legali.

La disposizione dell’articolo 575 del codice penale stabilisce che:

  • Chiunque cagiona la morte di un uomo è punito con la reclusione non inferiore ad anni ventuno.

Nella disposizione, e quindi nel testo che abbiamo letto, si parla solo di uomo. È comunque chiaro, essa deve essere interpretata facendoci rientrare anche le donne e i bambini.

Fare rientrare nel testo di legge le donne e i bambini, è il frutto di una interpretazione.

E come abbiamo detto, l’interpretazione non è altro che una delle moltissime norme giuridiche, che possono essere tirate fuori dalla disposizione.

I dati di questa disposizione sono, quindi, rappresentati da una serie innumerevole di dati. Dati questi ultimi che verranno inseriti all’interno di un supercomputer, per essere elaborati.

Come verranno elaborati?

L’intelligenza artificiale e l’auto apprendimento dei computers. Il così detto machine learning

All’interno del supercomputer vengono inseriti, sia dei dati (Input) che degli Output.

Dati e Output che verranno elaborati dal supercomputer, attraverso potentissimi algoritmi.

Restando all’esempio di cui all’articolo 575 c.p., i dati che potrebbero essere inseriti, all’interno di questo supercomputer, saranno i seguenti:

  • La disposizione di legge dell’articolo in questione.
  • Data della sua entrata in vigore.
  • Le altre norme collegate all’omicidio
  • Significato delle parole: cagionare, omicidio, morte, uomo, punire, recludere, sanzione, doloso, colposo, preterintenzionale e così via.
  • Orientamenti dottrinari e giurisprudenziali.
  • Contenuto delle sentenze di condanna e di assoluzione aventi ad oggetto l’omicidio.
  • Circostanze ritenute aggravanti o attenuanti dal legislatore.
  • E tutte le altre innumerevoli informazioni che, man mano, vengono ritenute necessarie per rendere sempre più potente ed efficace detta intelligenza artificiale.

Mentre come Output potremmo inserire:

  • Video raffiguranti vari omicidi.
  • Test balistici.
  • E così via.

Fatto questo, noi non sappiamo come il nostro computer legherà insieme questi Input e Output. Sappiamo solo che esso, in tempi molto brevi, elaborerà una funzione matematica che legherà quei dati a quell’impulso che abbiamo dato.

Se tutto questo ti sembra surreale, sappi che oggi le intelligenze artificiali fanno delle precise diagnosi in campo medico. Sanno riconoscere, con una percentuale che sfiora il cento per cento, se il paziente sottopostogli abbia o meno un tumore.

Detto ciò, la domanda sorge ancora una volta spontaneamente. Se nel campo medico l’intelligenza artificiale riesce a fare questo, cosa arriverà a fare nel campo giuridico?

Come cambierà lo svolgimento dei processi giudiziari

A seguito dell’intelligenza artificiale, prima che cambieranno le professioni legali, cambierà il modo attraverso cui si celebrerà il processo.

Allo stato attuale i processi, sia civili che penali, si caratterizzano per la loro eccessiva durata. Si parla, da ormai molto tempo, del bisogno di avviare una riforma che ne accorci le tempistiche.

Per fare ciò si è proposto di snellire i tempi processuali, mediante l’uso di strumenti digitali. Si pensi alla possibilità di notificare gli atti, mediante lo strumento della PEC.

Quindi non è un tabù l’uso della tecnologia all’interno dei processi giudiziari.

Purtroppo il diritto nasce vecchio. Cosa significa nasce vecchio? Significa che esso si aggiorna quando ormai i processi sociali si sono consolidati.

Mentre ancora perdiamo tempo a decidere se avviare la fase di modernizzazione dei processi giudiziari, qualcosa si sta imponendo e sta cambiando l’idea del nostro modo di intendere il processo.

Questo qualcosa non può che essere, ancora una volta, l’intelligenza artificiale.

Un processo celebrato davanti a macchine intelligenti, non può che essere celere, efficace ed efficiente.

Le informazione e i dati correranno così in fretta che verranno elaborati in pochi secondi.

I gradi del processo e l’intelligenza artificiale

I gradi del processo resteranno sempre tre.

Con il primo grado si continuerà a valutare il merito.

Nel secondo grado si analizzerà, la fondatezza delle censure sollevate dalla parte soccombente. D’altra parte, anche le intelligenze artificiali possono sbagliare. Non finiranno mai di imparare.

Mentre nel terzo grado, i robots, controlleranno che le intelligenze artificiali del merito, abbiano correttamente applicato la legge.

Tutto resterà uguale o almeno penso. L’unica cosa che cambierà, sarà la celerità del processo e che la sentenza sarà emanata da questa sempre meno nuova tecnologia.

Verrà, in oltre, totalmente assorbito il ruolo del cancelliere.

Come cambieranno le professioni dell’avvocato, del giudice e del notaio

L’attività dell’avvocato oggi

Ho notato che la concezione che la gente ha dell’avvocato, sia la seguente. Io ho combinato un guaio, ma adesso vado da un bravo avvocato, il quale con la sua oratoria processuale e la sua capacità di stravolgere l’interpretazione delle norme, riuscirà a convincere tutti facendomi vincere la causa.

C’è questa visione mistica e quasi sacra della figura dell’avvocato. Un semidio che con la sua parola riesce a cambiare gli esiti di ogni situazione.

Se ti sei iscritto in giurisprudenza perché anche tu hai questa visione dell’avvocato, ti consiglio di cambiare strada.

Magari è solo il mio parere, ma l’oratoria dell’avvocato ha una percentuale di incisione molto bassa, ai fini dell’esito del processo. Questo discorso vale perfino nell’attuale processo penale, il quale è un processo prevalentemente orale; figuriamoci in quello civile, amministrativo o tributario che sono essenzialmente documentali.

D’altra parte, come si dice, contano i fatti e non le parole.

Io non voglio svilire la figura dell’avvocato, cerco solamente di descriverne realmente il ruolo sociale.

Egli è un tecnico. Così come l’ingegnere è un tecnico del calcolo, l’avvocato è un tecnico delle norme giuridiche. Almeno questo è quello che è diventato negli ultimi tempi.

Se volessimo ridurre ai minimi termini l’attività espletata da un avvocato, capiremmo che egli:

  • Presta consulenza
  • Svolge attività difensiva all’interno del processo
  • Redige contratti e altri negozi giuridici

La professione del giudice oggi

Riducendo ai minimi termini anche l’attività del giudice, scopriamo che oggi il suo ruolo può essere suddiviso in due momenti.

Quello di acquisizione delle informazioni rilevanti ai fini del processo, fase istruttoria; quella di emanazione della sentenza per dirimere la controversia, fase decisoria.

La professione del notaio oggi

Si tratta della professione che, a mio avviso, avrà il maggior impatto a seguito dell’intelligenza artificiale.

Il suo ruolo, ridotto ai minimi termini, è quello di dare certezza giuridica agli atti.

Ci troviamo in un tempo dove stanno sempre più padroneggiando, il sistema della blockchain e il perfezionamento delle intelligenze artificiali.

Pertanto la domanda che ci poniamo è la seguente. La figura del notaio avrà ancora ragion d’esistere?

L’attività dell’avvocato, del giudice e del notaio a seguito dell’intelligenza artificiale

Stiamo parlando sempre di Professioni legali e le intelligenze artificiali.

I paragrafi precedenti ci hanno fatto capire come la legge e tutta le realtà ad essa collegata, abbiano al loro interno, un altissimo contenuto della componente matematica.

Quindi questo renderà anche le suddette professioni legali suscettibili di grandi cambiamenti, a seguito dell’intelligenza artificiale.

La domanda che ci siamo posti all’inizio di questa trattazione è la seguente. Come queste professioni cambieranno?

Una risposta certa purtroppo non posso darla. Non perché io non mi sia fatto una mia idea. Semplicemente perché l’entità del cambiamento dipenderà tutta, dalle capacità che dette figure professionali avranno nel reinventarsi un ruolo sociale.

In altre parole, se saranno in grado di cavalcare l’onda, oppure ne subiranno l’impatto.

Quanto stiamo dicendo per avvocati, giudici e notai, vale anche per tutte le altre professioni.

Si sta preparando un cambiamento epocale di gran lunga più violento della Rivoluzione industriale e dobbiamo essere pronti per poterlo fronteggiare.

Non importa se non sappiamo ancora come fare. Quello che conta è che siamo pienamente a conoscenza di quanto sta accadendo, per attivarci a trovare delle soluzioni.

Una cosa è certa. Per il giurista la conoscenza del latino come lingua straniera, non è più una cosa sufficiente.

Il giurista di domani ha bisogno dell’acquisizione di nuove abilità. Una conoscenza approfondita dei linguaggi di programmazione e delle nuove realtà appartenenti al mondo del cyberspazio.

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