Differenza tra dolo, colpa e preterintenzione

Differenza tra dolo, colpa e preterintenzione

Avvocato che in aula spiega la differenza tra dolo, colpa e preterintenzione

Capire quale sia la Differenza tra dolo, colpa e preterintenzione, è una cosa fondamentale. Sia per lo studente che deve sostenere un esame, che per l’operatore del diritto.

Vediamo allora di fare un pochino di chiarezza al riguardo.

Spiegazione della differenza tra dolo, colpa e preterintenzione

Il dolo, la colpa e la preterintenzione sono criteri di imputazione soggettiva, la cui diversità dipende esclusivamente dal grado di volontà del reo.

Cerchiamo, quindi, di cogliere bene i tratti distintivi di questa volontà, in ciascuno dei singoli criteri di imputazione.

La colpa

È il criterio di imputazione soggettiva meno grave. Essa si caratterizza perché il reo non vuole il verificarsi dell’evento penalmente rilevante; ma ciò nonostante esso si verifica, perché egli è stato imprudente, negligente e così via.

Sulla base di quanto appena detto, la condotta dell’agente inizialmente è sempre lecita, mentre solo successivamente diventerà illecita.

Una illeceità che, come abbiamo visto, dipende dalla negligenza, dall’imperizia successivamente adottata dal reo.

Facciamo un esempio per capire meglio quanto sto asserendo.

Immaginiamo l’ipotesi dell’omicidio colposo, a seguito di un’incidente stradale.

Guidare un’automobile non è un’attività illecita. Quindi non può essere definita un’attività penalmente rilevante.

Tuttavia, lo diventa quando il conducente per imperizia, correva molto velocemente e non vede il pedone che sta attraversando sulle strisce pedonali.

Ne consegue che, come già anticipato, la responsabilità colposa è così caratterizzata.

La preterintenzione

La preterintenzione è il criterio di imputazione soggettiva la cui gravità, occupa una posizione intermedia tra la colpa e il dolo.

Essa si caratterizza perché il reo vuole che si verifichi l’evento penalmente rilevante, ma non vuole che si verifichi quello penalmente più grave.

Sulla base di quanto appena detto, la condotta dell’agente è illecita sin dall’origine, ma con una differenza rispetto al dolo.

Vale a dire, che la condotta iniziale costituisce un reato meno grave, rispetto a quella finale.

Per fare un esempio e capire meglio.

Immaginiamo che Tizio stia percuotendo Caio e che esagerando nelle percosse, ne cagioni la sua morte.

Come potrai ben capire, dare botte ad altre persone non è un’azione lecita e la sopraggiunta morte, non era l’evento che, con cosciente volontà, era voluto dal soggetto agente.

Il dolo

Si tratta del criterio di imputazione soggettiva più grave.

Esso si caratterizza perché il reo vuole l’evento penalmente rilevante, con coscienza e volontà.

Qui non c’è, come nella colpa e nella preterintenzione, una condotta iniziale e una finale avente natura diversa.

Immaginiamo che Tizio si mette alla guida di un’automobile, perché vuole investire Caio non appena attraversa la strada, per cagionarne la morte.

Oppure, immaginiamo che Tizio voglia uccidere Caio e lo faccia e che a tal fine, lo percuote fino a che non arrivi l’evento voluto con coscienza e volontà. La morte di Caio.

Facciamo ancora un’altro esempio sull’omicidio.

Immaginiamo che Tizio uccida volontariamente Caio, esplodendo un colpo di pistola.

Come si vede nell’esempio, Tizio voleva a morte di Caio e l’ha ottenuta sparandogli contro.

Il dolo dunque si configura tutte le volte in cui il reo, mirava all’evento penalmente rilevante che si è verificato o che ha tentato di far verificare.

Schema differenza dolo, colpa e preterintenzione

Colpa: Il reo non vuole l’evento, ma esso si realizza per imprudenza. La condotta inizialmente lecita, diventa successivamente illecita. Guidare e per un incidente uccidere il pedone che attraversa.

Preterintenzione: Il reo vuole l’evento penalmente rilevante, ma non vuole quello più grave che si realizza. L’azione del reo, illecita sin dall’origine, successivamente diventa un illecito più grave non voluto. Dare botte a Caio, la sopraggiunta morte di Caio.

Dolo: Il reo vuole con coscienza e volontà l’evento penalmente rilevante. Voglio la morte di Caio.

Elenco altri post della categoria “Diritto Penale Generale”.

Ti potrebbe interessare anche...