Il Concilio Vaticano 2

Il Concilio Vaticano 2

Aula conciliare

Il Concilio Vaticano 2 fu annunciato nel 1959 da Giovanni XXIII, il quale aprì le sue sessioni nel 1962; fu chiuso da Paolo VI l’8 dicembre 1965.

Documenti contenuti nel Concilio Vaticano 2

Con il Concilio Vaticano 2 furono approvati una grande quantità di documenti. Essi possono essere così distinti:

4 Costituzioni:

– Dei Verbum (sulla rivelazione)

– Lumen Gentium (sulla Chiesa)

– Sacrosanctum Concilium (sulla liturgia)

– Gaudium et Spes (relazioni tra Chiesa e mondo contemporaneo)

3 Dichiarazioni:

– Gravissimum Educationis (educazione cristiana)

– Nostra Aetate (relazioni tra Chiesa e religioni non cristiane)

– Dignitatis Humanae (libertà religiosa)

9 Decreti:

– Ad Gentes (attività missionaria)

– Presbyterorum Ordinis (ministero presbiterale)

– Apostolicam Actuositatem (apostolato dei laici)

– Optatam Totius (formazione sacerdotale)

– Perfectae Caritatis (vita religiosa)

– Christus Dominus (funzione pastorale dei vescovi)

– Unitatis Redintegratio (ecumenismo)

– Orientalium Ecclesiarum (Chiese orientali cattoliche)

– Inter Mirifica (mezzi di comunicazione sociale)

Natura dei suddetti documenti

Si osservi che tutti questi documenti sono atti legislativi vincolanti. Essi furono promulgati come legge, anche se alcuni si occupano di temi non giuridici. Temi a carattere espositivo o esortativo.

Per comprendere meglio:

Le Costituzioni trattano argomenti ai quali si è voluto dare una particolare rilevanza e hanno contenuto dottrinale.

I Decreti hanno la finalità prevalente di indicare le applicazioni pratiche delle dottrine conciliari.

Le Dichiarazioni trattano, invece, argomenti dottrinali ai quali non si è voluto dare un carattere solenne come quello proprio delle Costituzioni.

Positivizzazione nuovi principi espressi dal Concilio Vaticano 2

Con il Concilio Vaticano II si è preso conoscenza e sono stati positivizzati nuovi principi.

Si osservi che tra questi in particolare possiamo ricordare:

– Considerazione della dignità e libertà del cristiano come condizione del Popolo di Dio. Con le conseguenze che ciò comporta quanto alla posizione di rilievo da dare ai diritti e doveri fondamentali dei fedeli. (Lumen Gentium 9).

Eguaglianza fondamentale dei fedeli e corresponsabilità nella edificazione della Chiesa. (Lumen Gentium 32).

– Sviluppo della dottrina dei carismi personali e affermazione dei diritto e dovere di esercitarli. (Lumen Gentium 12; Apostolicam Actuositatem 3).

– Dottrina della sacramentalità e collegialità dell’episcopato (Lumen Gentium 21-22); sulla funzione del vescovo diocesano e sulla Chiesa particolare (Lumen Gentium 27; Christus Dominus 11-12); carattere ministeriale (di servizio ecclesiale) delle funzioni di governo. (Lumen Gentium 24, 27, 32).

Promozione del movimento ecumenico e comprensione dell’autonomia delle comunità cristiane separate. (Unitatis redintegratio).

– Dottrina sulla libertà religiosa; sulle relazioni della Chiesa con gli Stati (reciproca indipendenza); sulla libertà del fedele nell’ambito delle realtà temporali.

Si osservi che questi principi contenuti nel Concilio Vaticano II, hanno messo in crisi il Codice del 1917.

Quest’ultimo, infatti, non attuava questi nuovi principi. Quindi ciò ha fatto sorgere l’esigenza di una nuova Revisione della legislazione ecclesiastica. Detta Revisione porterà alla promulgazione di un nuovo Codice. Si darà vita al Codice di diritto Canonico del 1983.

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