Nozione di Diritto Canonico

Nozione di Diritto Canonico

Antico rotolo contenente il diritto canonico

Rotolo contenente il diritto canonico

Possiamo iniziare la trattazione del post nozione di diritto canonico, ponendoci già da subito la fatidica domanda.

Spiegazione nozione di diritto canonico

Che cosa si intende per diritto canonico?

La risposta è agevole. Per esso si intende l’ordinamento giuridico della Chiesa cattolica, la scienza che lo studia e la disciplina che lo insegna.

A questo punto ci poniamo delle ulteriori domande di non poco conto e cioè:

  1. Per quale motivo all’interno della Chiesa esiste un diritto?
  2. Questo diritto esistente all’interno della Chiesa, rispetta la natura della Chiesa stessa?

Secondo Rudolf Solum, giurista cristiano ma di fede protestante, il diritto canonico sarebbe incompatibile con l’essenza della Chiesa. Essa è una comunità di spirito e amore. In altre parole, il diritto all’interno della Chiesa ne costituirebbe un tradimento della sua essenza.

Affianco a questo antigiuridismo extra-ecclesia, vi è anche un antigiuridismo ecclesiale. Vale a dire, il pensiero che il diritto fosse incompatibile con l’essenza della Chiesa è condiviso anche da una parte minoritaria degli stessi cattolici.

Gli antigiuridisti

Il diritto sarebbe incompatibile con la comunità Chiesa, perché essa non è un’entità assimilabile a quella dello Stato. La Chiesa anche se in teoria potrebbe infliggere delle sanzioni (si pensi alla censura), si troverebbe nell’impossibilità di applicare coattivamente le proprie norme giuridiche.

Orientamento prevalente

Noi in realtà rigettiamo questa tesi. La Chiesa non è solo e semplicemente una comunità di spirito e amore e di questo, infatti, ne daremo dimostrazione.

Il diritto è legato all’esistenza di una istituzione. Non esiste e non può esistere istituzione, associazione e qualsiasi altra aggregazione umana che al suo interno non abbiano uno statuto, delle regole che ne disciplinano la stessa organizzazione.

Da ciò si comprende perfettamente che, anche la Chiesa ha bisogno di regole al suo interno e che quindi il diritto ha una natura pluralistica. Per assurdo possiamo dire che, anche la stessa mafia ha al suo interno un ordinamento giuridico che lo sorregge.

La compatibilità tra Chiesa e diritto

Ora, il fatto di aver assodato che anche nella Chiesa vi sia un diritto, non ci permette ancora di rispondere alla domanda:

  • il diritto è compatibile con lo scopo della Chiesa?

Per poter dare una risposta, è necessario prima che noi comprendiamo che cosa sia la Chiesa.

La parola Chiesa deriva dalla parola latina ecclesia, la quale a sua volta deriva da quella greca ekklesia. Nelle Polis greche l’ekklesia era l’assemblea dei cittadini, pertanto possiamo dire che anche la Chiesa è un’assemblea.

Un’assemblea particolare che differisce da quella civile perché essa non si è auto costituita liberamente. Essa, infatti, si è costituita per volontà di Dio. Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa.

Cosa dice il Concilio Vaticano II

Anche dal Concilio Vaticano II (La Costituzione Dogmatica sulla Chiesa), si comprende un dato importante:

  • non sono gli uomini ad essersi scelto il Dio in cui credere, ma è Dio che si è scelto il suo “popolo”.

Nel secondo capitolo del LUMEN GENTIUM (n9) si evince che: Dio volle santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse secondo la verità e lo servisse nella santità.

Ne consegue che la Chiesa è un’assemblea, un popolo che ha anche dei beni in comune, ad esempio quello della salvezza. E se ci sono dei beni in comune, occorrono anche delle “regole” che ci consentono di amministrare questi beni.

Si osservi che la parola Chiesa è utilizzata, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento:

Antico Testamento: Essa compare con la parola ekklesia che va intesa come assemblea

Nuovo Testamento: San Matteo parla del Regno di Dio. Ignazio di Antiochia asserisce che la dove c’è Cristo la c’è la Chiesa cattolica; dove cattolica sta a significare universale. San Paolo parla nel capitolo 12 della prima lettera ai Corinzi di membra e corpo.

A questo punto ci poniamo un interrogativo: chi è che fa parte di questa società o corpo?

La risposta è agevole, in quanto, se è vero che la chiamata è universale, è anche vero che membra di questo corpo sono solo coloro che sono stati battezzati. Il battesimo è definito come ianua sacramentorum, cioè la porta dei sacramenti.

Da quanto fin qui detto, ne consegue che la Chiesa si presenta come un Corpo, Regno, Assemblea, Società ecc.

Gesù, invece, viene spesso chiamato Maestro. Egli non a caso chiama i suoi primi, come discepoli, i quali li individuiamo con il nome di Apostoli. Il termine quest’ultimo che significa inviato, infatti, Essi erano stati inviati a compiere 3 attività e cioè quella di:

  1. Santificare il popolo di Dio
  2. Insegnare al popolo di Dio
  3. Governare il popolo di Dio

Leggere Matteo cap 28, 16 e ss:

  • In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».”

A questo punto, possiamo rispondere alla domanda se il diritto sia compatibile o meno con lo scopo della Chiesa.

La risposta non può che essere affermativa.

Gli Apostoli sono stati inviati ad assolvere questi compiti e come possono farlo senza avere un potere? D’altra parte lo stesso insegnamento di Cristo, è un insegnamento autoritario.

Elenco altri post della categoria “Diritto Canonico”.

Ti potrebbe interessare anche...